Tutt* i/le bambin* hanno delle paure: del buio, dei mostri, dei ladri, solo per citare le più comuni. Le paure sono più o meno facilmente superabili e questo dipende da molti fattori, soprattutto da come vengono fronteggiate. Le paure non vanno mai sminuite, deridendole; non vanno negate, impedendo al/alla bambin* di comunicarle, ad esempio distogliendo i suoi tentativi di parlarne; non vanno abbattute con interventi che costringano il/la bambin* a stare forzatamente nella situazione che procura malessere.
In tutti questi casi può sembrare che si sia trovata una soluzione; in realtà il risultato apparente può nascondere le tracce di ferite più profonde che, silenziosamente, continuano a far male, rischiando di trasformarsi nel tempo, man mano che il/la bimb* cresce – e diviene ragazz*, poi adult* – in veri e propri disturbi, non più “fisiologici” come le paure appunto, bensì allarmanti e pericolosi, come l’ansia e il panico, o i disturbi del sonno, del comportamento, psicosomatici, ecc.
I/le bambin* vanno pres* per mano, anche metaforicamente, per affrontare le proprie paure, pian piano, ma solo dopo che – a qualsiasi età, persino quando sono piccolissim* – siano stati accompagnat* verso la comprensione di cosa stia loro succedendo, di cosa stiano provando, di cosa desiderino…
L’unico modo perché le normali paure dell’infanzia non lascino il posto a problematiche più subdole e fastidiose nell’adolescente e nell’adult* è sostenere il/la bambin* affinché possa sentirsi capit*, accolt* “tutt’inter*”, anche con le sue difficoltà, affinché possa sentirsi, non da sol* (almeno non all’inizio) in grado di sconfiggere i fantasmi fuori e dentro di sé.
A 6 anni mio figlio, nel notare che la sorellina di 3anni e mezzo non si lasciava spaventare da nulla (o quasi), mi disse: “Mamma non c’è gusto per lei a non avere paure! Ce n’è molto di più per me ad avere tante paure e a vincerle!”.
E infatti, come ci dice G. K. Chesterton: “Le favole non dicono ai bambini che i draghi esistono perché questo i bambini lo sanno già. Le favole dicono ai bambini che i draghi possono essere sconfitti”.